Osservando il tramonto

Essi sgozzano li cani e li bambini e li divoran con eccellente appetito.
Camminano a quattro zampe.
Ululano come veraci.
Hanno ampia bocca, occhi di fuoco e zanne acuminate.
Logan ricordava ancora i racconti della mamma, quei racconti che parlavano di mostri, licantropi, vampiri e troll. Quei racconti che tanto amava ascoltare da piccolo. Si muoveva con molta calma, troppo occupato dai suoi pensieri.
Era persino riuscito a isolarsi dal resto del mondo, gli giungevano solo echi lontani di uccellini che giunguettavano allegramente.
Il freddo era arrivato con prepotenza, ma a lui pareva che questo non se ne fosse mai andato. Forse perchè freddo oramai era divenuto il suo cuore. In alcuni momenti della propria esistenza avrebbe rammentato ed avrebbe desiderato, nonostante i mille dubbi e le tante indecisioni,
ritornare ad essere un semplice ragazzo; oltre la progettazione di una beffa ai suoi fratelli, non aveva preoccupazioni e tutto, anche il dolore,
gli sembrava un qualcosa di passeggero. Gettò uno sguardo al cielo, mentre le sue possenti zampe corvine pestavano la terra arida, il Sole se ne stava lentamente andando.
Non aveva mai apprezzato la Luna, ma nonostante ciò, non era mai stato capace di sottrarsi alla sua influenza: quando era un bambino, nonostante preferisse la calda luce solare, amava scrutare il luminoso astro ed adorava smarrire la propria razionalità nella sua contemplazione; e quando scoprì di essere un Licantropo nulla cambiò,
il mostro in lui pretende di prevaricare sulla sua ragione e di gestire il suo corpo. Se non si è mai stati attratti dal male, allora è il caso di dubitare della propria intelligenza. Non troverete questa frase in alcun libro; nessuno vi insegnerà che il lato oscuro delle cose spesso non solo appare, ma è la strada più intelligente e sensata da percorrere.
Una via razionale per la felicità.
La verità è che bene e male non esistono, esiste il potere e le persone troppo deboli per averlo.
E senza rendersene conto eccolo lì, al tramonto nella Cattedrale Sconsacrata, con la mente intrisa di pensieri, ricordi, dubbi e paure.

Il sole aveva ormai completato la sua discesa oltre l’orizzonte, e il fresco venticello della sera trasportava dalle montagne un piacevole odore di erbe, preannunciando quella che sarebbe stata una splendida notte. Da laggiù, da quel piccolo eremo di tranquillità e pace, la guerra che imperversava nel resto del regno sembrava così lontana, così come lontana era stata la volta in cui quel luogo era stato calpestato da esseri viventi. L’erba danzava nel vento che traversa le piante e smuove le chiome degli alberi.C'era pace in quel luogo e nei cuori della gente che riposa nelle proprie case. C'era pace in loro.
Ma c'era guerra in Lui.
Uccidere non lo divertiva. Certo, sorride mentre toglie la vita alle sue vittime. Non per smania, non per bramosia, non per sete di sangue.
No.
Solo perchè pensa sia giusto così. Ogni volta che vede un uomo accasciarsi a terra. Ogni volta che scorge sul suo volto i segni cinerei della Morte. Ogni volta che si rendo conto che lui ha segnato per sempre il suo destino. Ricorda quello che è, quello per cui è nato, essere un peccatore. Ormai il suo cuore è solo arido, attanagliato dalle tenebre che lo invadono.
La luna era ancora un pallido disco seducente. Guardandola, Logan avvertì un brivido familiare e irresistibile percorergli la spina dorsale. Ma la sua attenzione venne ben presto catturata da un altro particolare.
Una luce e delle ombre. Possibile che quel luogo fosse ancora abitato? Mosso dalla curiosità si diresse verso tale Luce, rimanendo pur sempre all'erta.

Un'altra figura accompagnava quel fascio di luce misterioso, una figura a lui ancora ignota poichè i suoi occhi non riuscivano a percepirla, ma il suo fiuto sì.
Quella figura forse stava osservando come lui la Luna, la stessa Luna che aveva appena osservato lui, quella Luna piena che si nasconde fra le ultime luci del crepuscolo. Quell'astro luminoso non faceva rumore, e il suo odore non gli arrivava alle narici; sembrava però guardarlo dall'alto e ridergli in faccia. Scosse il muso Logan, avvicinandosi sempre di più, cauto, alla figura ancora a lui oscura. Se fosse stato un nemico, si sarebbe già accorto di lui, e non avrebbe esitato ad attaccare.. invece sembrava quasi attenderlo. Che fosse una trappola?
Si avvinò abbastanza da riuscire a vedere il corpo della creatura, il particolare che lo colpivano e risaltava agli occhi, erano i capelli lunghi e fluenti che erano leggermente mossi dalla brezza. Accanto a lei, il fascio luminoso che avevano catturato la sua attenzione. Era una.. farfalla? Possibile che quella creatura avesse con sè una farfalla?
Le era ormai vicino, la scrutava con occhio indagatorio.. rimanendo silenzioso si sedette a poca distanza da lei, in caso di un dialogo si sarebbe trasformato dietro qualche rovina.

Ci insegnano ad amare la luce, perché in essa c’è la salvezza. E’ grazie alla luce che si può vedere e distinguere le cose tutt’attorno. Essa ci mostra il mondo, ci mostra noi stessi, ci permette di distinguere i colori, l’astratto dal reale.
E’ la luce che svela, che permettere di conoscere e scoprire; ciò che non è illuminato non è visibile. E’ oscuro, ignoto. Fa paura. Se la mente è pura, è candida. Alla luce associamo il bianco, il chiarore interiore, la verginità, la purezza dei pensieri, dei gesti. Eppure, come troviamo cecità nel buio, non riflettiamo mai su come l’eccessiva luce possa portarci alla stessa cecità, rovinare irrimediabilmente i nostri occhi e spingerci a un buio impenetrabile. La mente, con eccessiva luce, fa altrettanto. Si fa assorbire da quella purezza e si concentra sull’armonia dei colori che coglie, senza chiedersi cosa può annidarsi dietro a tutto quel splendore.
L’apparenza inganna.
La luce, allo stesso modo, può annidare fiere più spietate delle ombre fugaci nella notte. E così erano quelle due creature, entrambi appartenenti a Namalius, entrambi avvolti dalle tenebre. Logan osservò attentamente la ragazza, perchè di essa si trattava, lo aveva notato dalle forme sinuose del soggetto che aveva catturato la sua attenzione, si era alzata in piedi, lo aveva fissato per pochi minuti per poi rifinire vicino a lui, con un salto atletico; il licantropo aveva reagito con un leggero scossone, alzandosi sulle quattro zampe per permettere al suo corpo di indietreggiare di poco.
La ragazza parlò, ma era strana. Non sapeva come definirla, i suoi modi di fare il suo abbigliamento... erano alquanto inusuali. Che razza di creatura era? Logan le lanciò un'occhiata di sbieco, calcolando se fosse il caso di trasformarsi o meno, ma ella desiderava dialogare con lui, quindi perchè non accontentare i suoi desideri?
Si diresse verso una rovina, dove lì ebbe la sua trasformazione.. faceva sempre un certo effetto tornare in forma umana e rimanere in equilibrio su due piedi. Si riallacciò i suoi abiti, uscendone poi allo scoperto, mostrando le sue forme umane. I capelli lunghi e corvini, come come così lo era il suo manto, parevano mimetizzarsi con la notte scura.


Per quale motivo, a me oscuro, una creatura piacevole allo sguardo come voi.. afferma di annoiarsi?

La sua voce, come sempre calma e pacata, si era fatta sentire in quel luogo abbandonato.